
Nel Parco insistono ben 923 specie di piante, vale a dire, circa un sesto delle specie floristiche nazionali ed un terzo di quelle regionali. Di queste, un centinaio sono specie rare e rarissime, tra cui, specie di provenienza mediterranea orientale. Di recente, 61 specie sono state segnalate come flora lucana, mentre 36 specie sono endemiche e sub endemiche, ovvero, dall’areale piuttosto limitato.
Vi sono boschi, e molto estesa è la gariga o pseudo-steppa, originatasi nei millenni a causa della distruzione delle estensioni boschive, dei dilavamenti del suolo, e per l’intensa attività di pastorizia. La gariga è tuttavia un ambiente che si caratterizza per una ricca biodiversità.
Tanto per citarne alcune, tra le specie molto diffuse vi è il timo arbustivo, il timo spinosetto, l’eliantemo jonico, la salvia argentea, la santoreggia montana, il lino di Tommasini, l’euforbia spinosa.
Altre piante presenti sono lo zafferano di Thomas, il cipollaccio della Basilicata, l’aglio moscato (piuttosto raro), il giaggiolo siciliano, il latte di gallina di Adalgisa, endemico, l’asfodelo mediterraneo, l’asfodelo giallo, la ferula, la scilla marittima.
Molto diffuse le graminacee del genere Stipa, come l’endemico lino delle fate mediterraneo, il raro lino delle fate di Lagasca, il lino delle fate annuale, il barboncino mediterraneo, la cerere comune e molte altre.
Tra la vegetazione rupicola vi sono anche specie anfiadriatiche, cioè presenti sia in regioni d’Italia che si affacciano sull’Adriatico che sulla sponda opposta dello stesso mare, da cui sono giunte in remote ere geologiche, sopravvissute qui quasi come fossero dei fossili viventi, perché a volte scomparse negli areali d’origine, ovvero, la ex-Jugoslavia, l’Albania, la Grecia. Ne sono esempi, tra le altre, la bella campanula pugliese, la scrofularia pugliese, il raponzolo meridionale. Da segnalare la presenza di piccole orchidee spontanee, come la ophrys mateolana, endemica di questo territorio.