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Il parco della Murgia Materana

La sua originaria denominazione è Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano e copre una estensione territoriale di circa ottomila ettari. La sua area si trova tra le contrade poste tra la S.S. 7, la S.P. Matera-Ginosa-Montescaglioso e la S.S. 175. A ovest di Matera il Parco continua ad estendersi su una fascia lungo la Gravina di Picciano, che inizia dall’omonimo colle, fino ad arrivare alla confluenza del fiume Bradano. Quindi, comprende il territorio della Gravina di Matera, lunga una ventina di chilometri, e attraversata dall’omonimo Torrente Gravina, per giungere fino alla collina di Montescaglioso. Le contrade del Parco sono: Tufare, Murgecchia, Murgia Timone, Acito San Campo, Trasano Conca d’Aglio, Murgia Alvino, Bosco del Comune, Selva Malvezzi, Bosco di Lucignano, l’Annunziata, Selva Venusio, Murgia Sant’Agnese, Lamaquacchiola, Agna Ofra, Murgia di Sant’Andrea, Madonna della Murgia.

Il Parco si caratterizza per la presenza di molte e interessanti specie floristiche e faunistiche, ma anche per numerose emergenze archeologiche, che testimoniano la presenza umana sin dalla preistoria: vi sono resti di villaggi fortificati di periodo neolitico, a Murgecchia, a Murgia Timone, a Tirlecchia, ed alcuni siti, quale la Grotta dei Pipistrelli, ove è attestata la presenza umana sin dal periodo paleolitico. Essa si trova tra le contrade Ofra e Serra Sant’Angelo, a margine del quartiere Agna Le Piane, subito a ridosso della Gravina di Matera, sul versante occidentale, dove sorge la città. Disseminate nell’area del Parco, le tantissime case grotta e le chiese rupestri risalgono al periodo medievale, mentre le masserie, gli jazzi, e le cave, generalmente, risalgono ad un passato relativamente più recente, ossia, al Settecento.

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