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Storia geologica delle gravine

L’altopiano calcareo delle Murge presenta moltissimi valloni o crepacci, dalle pareti scoscese, le cosiddette gravine. Queste maestose fenditure della superficie terrestre si trovano sia in Puglia che in Basilicata, tra le provincie di Bari, Matera e Taranto. La loro formazione è dovuta innanzitutto a fenomeni tettonici, quindi, di subsidenza e, infine, carsici.

In origine l’altopiano, propaggine dell’Appennino, era un antico fondale marino, emerso grazie a ripetuti sollevamenti tettonici, seguiti da abbassamenti (subsidenza). Questi fondali, una volta emersi dal livello del mare, furono soggetti ad una ulteriore azione di modellamento da parte di antichissimi corsi d’acqua glaciali e da acque meteoriche di dilavamento (carsismo: dissoluzione della roccia calcarea dovuta all’azione chimica e meccanica dell’acqua). Tutto ciò ha dato luogo alle attuali gravine.

Questo è accaduto a partire da più di cento milioni di anni fa, dal Cretaceo superiore al Pliocene inferiore. Il fondale marino pliocenico era composto da una base rocciosa formatasi nel periodo Cretaceo, che è la roccia nota come Calcare di Altamura. Su questo strato, profondo circa tremila metri, si accumularono, per sedimentazione, i resti degli animali marini, giunti al termine del loro ciclo vitale. Questi sono i cosiddetti sabbioni, che originarono la roccia nota come Calcarenite di Gravina, volgarmente definita tufo dai locali.

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