
Il santuario prende il nome dalla colomba scolpita sul portale d’ingresso.
All’origine, questa era una chiesa rupestre medievale, dedicata alla Madonna di Cava, così chiamata dal casale in cui essa si trovava. Dopo un evento miracoloso, verificatosi nel luglio del 1579, la chiesa rupestre fu completamente sostituita con un edificio costruito per volere di Monsignor Sigismondo Saraceno.
L’unica parete dell’originaria chiesa rupestre è quella sulla quale vi è un pregevole affresco di epoca bassomedievale che ritrae la Madonna col Bambino, sull’unico altare superstite.
Sull’architrave dell’ampio portale d’ingresso vi è un elegante rosone sormontato dalla statua dell’Arcangelo Michele.
Sei nicchie scandiscono la parete destra dell’unica navata, entro cui vi sono statue databili alla seconda metà del 1500, raffiguranti Santa Barbara, la Madonna con il Bambino, Santa Lucia, San Leonardo, San Donato e San Gregorio Magno. Sulla parete sinistra, invece, vi sono altre sei nicchie, in quattro delle quali si trovano gli affreschi dell’Assunzione, di un Eterno Padre, di San Michele Arcangelo e dell’Immacolata, purtroppo privata del volto.
Sui pilastri dell’arco trionfale vi sono altri affreschi, che ritraggono la Crocifissione e San Biagio.
Nella controfacciata, nel registro superiore delle pareti e sopra la porta d’accesso, sono rappresentati i Dodici Apostoli, in altrettanti medaglioni, databili intorno alla metà del 1600.A destra del presbiterio, scavata nella roccia, vi è una sorta di navata laterale, ma si tratta in realtà di un ambiente di epoca posteriore alla fondazione del santuario, dunque, non facente parte dell’impianto rupestre originale medievale della chiesa. Questa zona serviva ad ospitare i pellegrini. In quest’area si osservano diverse cappelle: sulla parete sinistra vi sono le cappelle della Madonna del Rosario, della Strage degli Innocenti (1665) e del Crocifisso, affrescato tra i Santi Nicola e Vito (1735); su quella destra, vi sono le cappelle della Madonna con il Bambino, con statua lapidea in pietra locale policroma, cinquecentesca, e di Sant’Orsola, seicentesca, con un’immagine di una scena di vita della Santa, ritratta con San Pietro, San Paolo ed un altro giovane Santo.