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Tappe

Chiese rupestri di Santa Maria De Idris e di San Giovanni al Monterrone

Queste due chiese rupestri sono scavate dentro lo sperone di roccia naturale che si erge verso il fondo del Sasso Caveoso, detto il Monterrone. Una volta “scalata” questa piccola vetta, attraverso una scalinata, si può godere di uno strepitoso panorama, che guarda sia sulla gravina che sullo stesso Sasso Caveoso. Attualmente le due chiese sono collegate da un corridoio interno, e conservano numerosi affreschi che vanno dal periodo bassomedievale a quello barocco.

Chiesa di Santa Maria della Palomba

Questa era una chiesa rupestre medievale dedicata alla Madonna di Cava, dal nome del casale ove si trovava. Nella seconda metà del Cinquecento, dopo un evento miracoloso, fu sostituita da una chiesa interamente costruita, ad eccezione della parete ove si trova il pregevole affresco bassomedievale della Madonna con Bambino.

Chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve

La bellissima chiesa rupestre altomedievale di Santa Lucia e Sant’Agata, aveva ai suoi lati anche un monastero femminile benedettino. Divenuta abitazione, per due terzi, durante il periodo del sovraffollamento dei Sassi, solo la navata destra ha continuato ad essere una chiesa consacrata, fino ai giorni nostri. Dall’architettura movimentata da una serie di templon, conserva ancora molti affreschi bassomedievali di pregevole fattura.

Chiesa rupestre di San Pietro Barisano

È la più grande chiesa rupestre del centro storico di Matera. Il primo impianto bassomedievale si trova sotto al pavimento. Ampliata fino al Settecento, agli inizi del Novecento la parrocchia fu trasferita presso la Chiesa di Sant’Agostino. Con lo svuotamento dei quartieri Sassi subì furti d’opere d’arte ed atti vandalici. Nei sotterranei vi è un putridarium, visitabile, dove avveniva la pratica purificatrice della decomposizione dei corpi dei defunti religiosi.

Palombaro Lungo

La più grande cisterna della città si trova nella piazza principale del centro storico, Piazza Vittorio Veneto. Scavata alla fine dell’Ottocento a cura del Comune di Matera per soddisfare le esigenze idriche crescenti degli abitanti del Piano, poteva contenere fino a cinque milioni di litri d’acqua.

Palazzo Lanfranchi

Costruito per volere del vescovo Vincenzo Lanfranchi nella seconda metà del Seicento come nuovo seminario per i giovani religiosi, inglobò la preesistente Chiesa del Carmine. Oggi è sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna.

La Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio

Costruita nel XIII secolo sopra l’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio sul punto più alto della Civita, la Cattedrale di Matera è dedicata ai due santi protettori della città. Se all’esterno conserva ancora il suo originario stile romanico pugliese, grazie a ripetuti restauri, internamente appare barocca. Della decorazione pittorica murale originale duecentesca è rimasta soltanto l’affresco della Vergine Odigitria, la Madonna della Bruna, appunto, e quello del Giudizio Universale, attribuiti a Rinaldo da Taranto.

Chiesa rupestre del Peccato Originale

Riscoperta negli anni ’60 da esponenti del Circolo culturale La Scaletta e battezzata negli anni ’90 da Sgarbi come la Sistina della pittura parietale rupestre per i suoi meravigliosi affreschi altomedievali, databili al IX secolo, questa chiesa rupestre era nota a livello locale come la Grotta dei Cento Santi.